SEMIPALATINSK, IL CRIMINE DEI TEST NUCLEARI
Oggi una delle minacce più spaventose sono le armi nucleari. La minaccia di ulteriori test atomici tocca tutti noi, ogni giorno: non è un problema del passato. Le conseguenze dei test sulle armi nucleari sono sotto i nostri occhi: Il poligono di Semipalatinsk. La guerra fredda tra Unione Sovietica e Stati Uniti è iniziata subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale, intorno al 1947, e si è conclusa de facto con la dissoluzione dell'Unione Sovietica nel 1991. Sono stati anni che hanno segnato indelebilmente il mondo intero.In questo periodo le due superpotenze, per primeggiare l'una sull'altra, svilupparono le armi atomiche. Ma lo sviluppo delle armi atomiche portò con sé un'eredità tremenda e spaventosa: i poligoni di tiro di Semipalatinsk, in Kazakistan, dove furono testate 456 testate nucleari.
A Semipalatinsk, l'impatto delle radiazioni sulla popolazione delle aree abitate vicine è stato tenuto nascosto per diversi decenni dalle autorità sovietiche. Il fallout nucleare degli esperimenti colpì direttamente circa 200.000 abitanti e coinvolse più di un milione di persone. Villaggi come Znamenka, Sarzhal e Kaynar, che si trovano praticamente al confine del poligono di tiro, non sono mai stati evacuati e la popolazione convive ancora oggi con le conseguenze della contaminazione. Ma anche città più grandi come Kurchatov e soprattutto Semey, con i suoi 320.000 abitanti, situata a soli 100 chilometri dal poligono, sono state sistematicamente colpite dai venti radioattivi.
Quello che è accaduto nel poligono di Semipalatinsk è uno dei più grandi crimini pianificati contro l'umanità. La popolazione locale è stata usata appositamente come cavia per capire le conseguenze delle radiazioni sulle persone. Oggi la vita della popolazione locale va avanti, lottando con l’eredità della guerra fredda che continua ancora oggi e rimarrà, con le sue tremende conseguenze, per millenni.
BIOGRAFIA MITTICA PIERPAOLO
Fotografo e filmmaker pluripremiato e conosciuto a livello internazionale, le sue foto sono state esposte in Europa, Stati Uniti e Cina e sono state pubblicate da quotidiani e riviste italiani e stranieri, tra cui l'Espresso, Repubblica, Corriere della Sera, Days Japan International, Asahi Shinbum, The Telegraph, The Guardian, Sueddeutsche Zeitung, Spiegel, De Zeit, Wired USA, Asian Geo, China Newsweek, National Geographic USA.
Ha ricevuto più di 60 premi internazionali tra cui 6 “Pictures of the Year International”, 2 “Days Japan international Photojournalism Awards” inoltre è stato finalista all’“Eugene Smith Grant”, “Alexia Foundation Grant”, ”Leica Oskar Barnack Awards”.
Ha realizzato tre documentari: Living Toxic Russia (Autore e cameraman) Sydonia 2014, Behind the Urals (Autore e cameraman) Mondo in Cammino 2015, The Zone, road to Chernobyl (regista, autore, cameraman) Subwaylab, 2018, e 35 brevi documentari trasmessi da:
Amazon Prime Video, Al Jazeera, Discovery Channel USA, RSI TV Svizzera, TVN 24 (Polonia), Societé Radio Canada (Canada), Slovakia 1 E 2 (Slovacchia), InsideOver, Internazionale.
Ha pubblicato 15 libri collettivi oltre a 7 libri personali:
“Balcani, dalla Bosnia al Kosovo”, (Interattiva, Italia 2000) con prefazione di Charles – Henri Favrod e introduzione di Predrag Matvejevic.
“Chernobyl la herencia oculta”, (Ellago Ediciones, Spagna 2006)
“Chernobyl the hidden legacy” (Trolley, Gran Bretagna, 2007) con la prefazione di Naomi Rosenblum e testi di Rosalie Bertell e Wladimir Tchertkoff.
"Cip non ha paura" (Centro di Ricerca Oncologico di Aviano - CRAF, Spilimbergo, Italia 2010)
"Chernobyl 20 years after" (Kashiwa Shobo, Giappone 2011) con la prefazione di Naomi Rosenblum e testi di Rosalie Bertell e Wladimir Tchertkoff.
"Ashes/Ceneri" racconti di un fotoreporter (Comune di Pordenone 2014) con la presentazione di Luis Sepulveda e introduzione di Naomi Rosenblum, Charles-Henri Favrod, Angelo Bertani
"Tokai, A life in Chains", (torri del vento edizioni, Italia), 2022